PIL nominale 2013: US$ 2,5 trilioni (7ª economia mondiale) ICONOMICI (BRASILE)
Indicatore PIL (mld US$) PIL pro-capite ($) Tasso di crescita del PIL (%) Tasso di inflazione (%) Tasso di disoccupazione (%) |
2010 2,14 10.978 7,53 5,04 6,7 |
2011 2,47 12.575 2,73 6,64 6 |
2012 2,25 11.339 0,87 5,4 5,3 |
2013 2,5 12290 2,3 5,9 5 |
Fonte:Banca Mondiale
Composizione PIL %: agricoltura 5,3%, industria 28,1%, servizi 66,7%
PIL Stato di San Paolo: 33% del totale
Tasso d'inflazione: 6,3%
Tasso di dissoccupazione 2013: 5%
Riserve valutarie internzionali: US$ 377,6 miliardi (6º paese al mondo)
Le previsioni per l'inflazione del Brasile nel 2014. Si passa dal 6,35 per cento al 6,47 per cento, secondo i dati del Banco Central rilasciati ad aprile 2014. La nuova stima è vicina alla fascia del 6,5 per cento, target massimo previsto dal governo.
La previsione sul dato dell'inflazione è stata inclusa nel Boletin Focus (bollettino settimanale che riporta le previsioni degli analisti della Banca Centrale e di 100 istituzioni finanziarie private sulle prospettive dell'economia nazionale).
Le previsioni sull'inflazione sono state riviste per la sesta settimana consecutiva in risposta ad un rapporto del Banco Central, che ha mostrato un aumento dei prezzi a marzo.Il tasso di inflazione annuo ha infatti toccato il 6,15 per cento a marzo, mentre l´obiettivo iniziale del governo per il 2014 era stato fissato al 4,5% lo scorso anno (2013).
Il Banco Central aveva iniziato una serie di rialzi del SELIC (tasso di riferimento) che ha portato quest´ultimo all´11%, dopo ben nove rialzi consecutivi.
Il Brasile è:
- Il 5° paese per km2 e popolazione Il 1° produttore mondiale di caffè
- Il 1° produttore mondiale di carta Il 1º per IDE in America Latina
- Il 1° esportatore mondiale di carne bovina e pollame
- Il 1° esportatore mondiale di zucchero e succo di arancia
- Il 1° esportatore e 2° maggior produttore di etanolo
- Il 1° produttore di cellulosa
- Il 2° esportatore mondiale di soia e derivati
- Il 2° produttore mondiale di ferro e di bauxite
- Il 3° produttore mondiale di frutta Il 4° maggior esportatore di carne suina
- Il 4° mercato e 6° produttore mondiale di veicoli
- Il 5° produttore mondiale di cereali
- Il 7° produttore mondiale di chimica
- L'8° produttore mondiale di acciaio
- Il 15° paese per riserve petrolifere (2° in America Latina, dopo il Venezuela), l'8° nella produzione di petrolio e 4° per produzione giornaliera di barili
L´economia brasiliana ha conosciuto nel 1° semestre del 2014 una frenata tanto brusca quanto preoccupante. Il PIL é diminuito dello 0,5% sullo stesso periodo del 2013 e le previsioni, riviste al ribasso per la decima volta dal Banco Central, indicano una crescita a fine anno dello 0,7%. Per l´IBRE-FGV (Istituto Brasiliano di Economia della Fondazione Getulio Vargas) la stima del PIL per il 2014 sará di appena lo 0,6%.
La bassa attivitá del settore industriale e delle costruzioni civili sono tra i principali fattori alla base del calo del PIL. I motivi sono legati alla decelerazione delle domanda interna ed esterna, all´aumento degli stocks, alla cessazione di alcuni incentivi governativi e ad una piú generale perdita di fiducia sulle prospettive future dell´economia.
Per contenere l´inflazione, vicina al limite superiore del target programmato dal Banco Central (fissato al 6,5%), il Governo ha finora evitato aumenti nei prezzi amministrati, ma si attendono a breve incrementi nell´energia elettrica, nei combustibili e nei trasporti pubblici, stimati al 5% per quest'anno e all´8% per il 2015.
La combinazione di alti tassi di interesse e decelarazione della domanda si é tradotta anche in un aumento dell´insolvenza da parte delle imprese, stimato nel 9%1.
Dopo anni di espansione del credito, di apprezzamento degli immobili e aumento dell´indebitamento, le imprese (e le persone) sono esposte a tassi alti di interesse che conseguentemente frenano l´attivitá economica (e i consumi).
La forte decelarazione economica (che fa giá parlare di “stagnazione”) associata all´alta inflazione ha costretto la Banca Centrale ad interventi significativi per diminuire la volatilitá della propria moneta e un ulteriore downgrading del Paese.
Ci si trova, in altre parole, di fronte all´esaurimento di un modello economico basato esclusivamente sul consumo interno e su facilitazioni al credito (oltre che su un quadro esterno favorevole), nonché su una chiusura del mercato interno. Dopo le elezioni di Novembre, il nuovo Governo sará chiamato necessariamente e finalmente ad affrontare il tema delle non piú rinviabili riforme strutturali e del sostegno alla produttivitá.
COMMERCIO ESTERO DEL BRASILE IMPORTAZIONI (1° semestre 2014 -|- 1° semestre 2013 -|- variazione)
Mondo 113.022.525.353 -|- 117.499.348.491 -|- -3,81
Cina 18.404.461.619 -|- 17.584.861.053-|- 4,66
Stati Uniti 17.465.671.510 -|- 17.453.103.835 -|- 0,07
Argentina 7.034.182.256 -|- 8.798.267.717-|- -20,05
Germania 7.014.931.450 -|- 7.356.452.002 -|- -4,64
Corea del Sud 4.515.215.861 -|- 4.970.562.176-|- -9,16
Nigeria 4.377.740.199 -|- 4.014.927.489 -|- 9,04
Italia 3.128.282.579 -|- 3.331.312.858 -|- -6,09
Giappone 2.980.528.699 -|- 3.370.968.286 -|- -11,58
Messico 2.681.629.635 -|- 2.661.807.845-|--|- 0,74
Il primo semestre 2014 registra un rallentamento delle importazioni brasiliane del 3,8% (sul 1° semestre del 2013).
- Ne risentono tutti i principali partner commerciali - in particolare l´Argentina (-20%) - con l´unica significativa eccezione della Cina (+ 4,7%).
- In questo contesto negativo, l´Italia supera il Giappone (-11,6%) e diviene il 7° Paese fornitore, 2º tra i Paesi dell´UE solo alla Germania. Da notare che la Germania sta insidiando da vicino la terza posizione all´Argentina, la cui crisi interna si é riflessa pesantemente anche nel suo commercio estero.
COMMERCIO ESTERO DEL BRASILE (Composizione merceologica)
- I dati relativi alle importazioni rafforzano significativamente i segnali di caduta degli investimenti interni e piú in generale dell´attivitá economica. L´aspetto piú preoccupante riguarda l´import di beni di capitale diminuiti del 2,5% nel 1° trimestre e del 7,5% nel secondo.
- Nonostante il calo generalizzato dei prezzi delle commodities, la concentrazione dell´export brasiliano in questi prodotti ha toccato il punto piú alto dal 1980.
- Piú del 50% delle esportazioni del 1° semestre 2014 é costituito da beni primari, in particolare soia e minerali di ferro.
- Di converso i prodotti manifatturieri rappresentano solo il 34,4% del valore totale dell´export: la minore partecipazione dal 1980.
- Da gennaio a giugno le esportazioni di manufatti sono crollate del 10,5% e il deficit commerciale accumulato nel 1° semestre é stato pari a 2,5 mld di dollari.
L'import brasiliano per settori merceologici - importazioni del brasile dal mondo pe macrocategorie
IMPORTAZIONI DEL BRASILE DALL´ITALIA PER MACROCATEGORIE (1° semestre 2014/1° semestre 2013)
- I macchinari continuano ad essere di gran lunga la prima voce del nostro export, pur segnando una contrazione (-9,8%) superiore alla media.
- Seguono i mezzi di trasporto, anch´essi in forte caduta (-15,6%); in lieve crescita le macchine e i materiali elettrici, mentre i prodotti farmaceutici – stazionari – si confermano la 4° nostra voce di esportazione.
- Da segnalare la caduta verticale (-82%) dei combustibili e derivati del petrolio.