Mobilità Urbana
Nel gennaio dell’anno scorso il Governo del Brasile ha varato una Politica Nazionale di Mobilità Urbana che prevede l’incentivazione dei sistemi di trasporto pubblico collettivo o non motorizzato, l’introduzione di barriere di accesso al traffico in
determinate aree (in forma permanente o in fasce orarie prestabilite), la creazione di linee di transito dedicate al trasporto pubblico collettivo e controlli per chi effettua servizi di trasporto pubblico non autorizzati.
Nel caso di Rio de Janeiro, oltre alla realizzazione di ciclovie (17 km solo nell’area del Porto Maravilha), sono previsti i seguenti interventi:
Transcarioca Collegamento di autobus a scorrimento rapido, tra l’aeroporto internazionale Galeão e i quartieri Penha (Stadio Maracanâ) e Barra da Tijuca (Villaggio Olimpico).
L’impegno finanziario stimato è pari a 1,61 miliardi di reais, di cui 1,19 miliardi di finanziamenti pubblici della Caixa Economica Federal.
Transolimpica Il programma prevede l’ampliamento di importanti arterie della città (Salvador Allende, Curicica e Guerenguê), la realizzazione di corsie riservate agli autobus e di nuove strade, la costruzione di quattro tunnel, interventi di urbanizzazione di tutte le aree limitrofe (pavimentazione di marciapiedi, ciclovie e parcheggi per biciclette). Il Comune di Rio intende completare tutte le opere entro il 2015.
Supervia La società brasiliana Supervia ha avviato l’ammodernamento della rete ferroviaria urbana ed extraurbana dello Stato di Rio de Janeiro, che negli ultimi anni ha più che raddoppiato il numero di passeggeri (750 mila al giorno che diventeranno un milione entro il 2015). La titolarità e proprietà del progetto è stata ceduta per il 51 per cento dalla famiglia Peixoto alla Odebrecht. Supervia ha firmato un accordo con Bombardier per la fornitura di un sistema che ridurrà della metà l’intervallo nella circolazione dei treni per i 5 tratti della rete ferroviaria metropolitana di Rio de Janeiro (225km e 89 stazioni). Supervia amministra anche il sistema teleferico del Complesso dell’Alemão, una delle favelas più estese di Rio.
Giochi Olimpici
In generale, gli investimenti legati alle Olimpiadi 2016, collegati ai precedenti, riguardano autostrade e ferrovie (4,5 miliardi di dollari), sistemi di gestione ambientale (1,2 miliardi), aeroporti e porti (1 miliardo), sviluppo urbano (820 milioni),
sicurezza (810 milioni), realizzazione del Barra Media Village (810 milioni), infrastrutture elettriche (770 milioni), impianti sportivi (490 milioni) e Villaggio Olimpico (420 milioni), oltre a una serie di interventi per hotel, salute, mezzi di comunicazione, per un totale complessivo di 11 miliardi di dollari.
Bonifiche costiere e dei laghi
La Segreteria di Stato per l’Ambiente di Rio de Janeiro (SEA-RJ) ha istituito nel 2011 un programma specifico (Pacto pelo Saneamento) per minimizzare gli impatti negativi causati dall’inesistenza e/o insufficienza di sistemi di smaltimento dei rifiuti, delle acque nere e di bonifica di aree paludose. Il fine è di raddoppiare il sistema di fognature e di eliminare le discariche abusive (lixões) entro il 2014, attraverso la creazione di raccolte controllate di rifiuti municipali.
I programmi previsti sono:
- Rio+Limpo (fiume pulito) : l’obiettivo è raccogliere e trattare l’80% delle acque nere di tutto lo Stato entro il 2018. Nel periodo 2006-2010 sono stati investiti circa 200 milioni di euro che hanno consentito di passare dal 20% al 30% delle acque nere trattate. Entro fine 2013 tutti i municipi dovranno dotarsi di un proprio piano di intervento. Rio+Limpo è affiancato dal Progetto Rio Rurale, per estendere il trattamento di acque nere e di smaltimento di rifiuti a 45 località rurali, dove hanno origine la maggior parte dei fiumi dell’interno dello Stato.
- Lixão Zero (discarica zero): il programma prevede l’eliminazione delle discariche abusive presenti in 66 municipi entro il 2014.
- Guanabara Limpa: è un progetto articolato su tre iniziative per il recupero ambientale delle acque della Baia di Guanabara.
- PSAM è un programma di gestione delle fognature dei municipi che costeggiano la Baia di Guanabara.
- Programa Sena Limpa: prevede la bonifica di sei delle principali spiagge di Rio de Janeiro. Sistema Alegria è un intervento di costruzione di nuove fognature e di ampliamento del centro trattamento delle acque nere (ETE) della località di Alegria (RJ).
Altri progetti e programmi della Segreteria per l’ambiente che potrebbero rappresentare opportunità per le aziende italiane sono:
- Qualidade do Ar: stazioni di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in vista delle prove atletiche delle Olimpiadi 2016
- Recuperação das Lago as da Barra: progetto di dragaggio per rivitalizzare il complesso lagunare dell’area Baixada de Jacarepaguá
- Entulholimpo da Baixada: programma di sostegno a sei municipi della Regione per lo smaltimento di residui da opere civili
- Bolsa Verde: promozione dell’economia verde e soluzioni ecologiche
- UTR: costruzione di cinque unità per il trattamento delle acque nere che confluiscono nella Baia di Guanabara
- Projeto Iguaçu: opere in alcuni municipi della Baixada Fluminense, dell’area nord di Rio e di Bangu per il controllo delle inondazioni e il recupero dei corsi d’acqua
- Rivitalizzazione del Canale del Fundão, in collaborazione con il gruppo petrolifero Petrobras.
Gas e petrolio
L’industria petrolifera e petrolchimica brasiliana copre l’1,5% del PIL, con un fatturato pari a circa 41 miliardi di reais (16 miliardi di euro) e un’occupazione intorno alle 320 mila unità. Il mercato interno sostenuto dalla crescita della
domanda, unitamente alla presenza di vaste risorse di gas e petrolio ancora inesplorate, alimenta l’interesse di numerose multinazionali estere.
Secondo stime dell’Agenzia Nazionale Petrolio (ANP), per soddisfare l’espansione della industria petrolifera legata soprattutto ai giacimenti in acque profonde (cosiddetto strato pre-sal) il Brasile dipenderà per circa l’80% da forniture e tecnologie straniere. Significative opportunità possono pertanto essere individuate sia nella catena produttiva del settore gas e petrolio, sia in altri settori collegati come, ad esempio, servizi marittimi, logistici e di supporto, progettazione, cantieristica ed energia.
Lo Stato di Rio de Janeiro è già oggi il maggiore produttore nazionale di petrolio grazie alla presenza del Bacino di Campos dos Goytacazes, dal quale viene estratto circa l’80% del greggio del Paese. Rilevanti, in termini di produzione, anche i poli petrolchimici di Macaé, sempre nello Stato di Rio de Janeiro, Camaçari, nello Stato della Bahia, Triunfo, nello Stato di Rio Grande do Sul, Capuava, nello Stato di San Paolo.
Recenti studi dell’Impresa di Ricerca Energetica brasiliana (EPE), indicano che il Brasile dovrebbe triplicare la capacità estrattiva alla fine della prossima decade, passando dagli attuali 2,4 milioni di barili al giorno a circa 6,1 milioni di barili: un aumento di produzione del 155%, che porterebbe il Paese a diventare non solo uno dei più grandi produttori, ma anche uno dei più importanti esportatori di petrolio a livello mondiale.
Il 46% dell’area totale di esplorazione dei nuovi giacimenti pré-sal, pari a circa 69 mila km2, si trova nello Stato di Rio de Janeiro, al largo della costa, tra i 4.000 e i 6.000 metri di profondità. La compagnia petrolifera di Stato Petrobras, cui il Governo ha conferito il monopolio dell’esplorazione e della produzione, ha iniziato a pubblicare i bandi di gara per la fornitura di 38 sonde di perforazione, 200 navi di stoccaggio e trasporto e oltre 400 navi di appoggio. La riapertura delle licitazioni a metà maggio 2013 per l’assegnazione dei blocchi petroliferi ha avviato la catena produttiva. Il Piano di investimenti 2013-2017 prevede l’impiego di risorse per oltre 236 miliardi di dollari.
Petrolchimica
Il complesso petrolchimico di Comperj della Petrobras, in fase di costruzione, comporterà un investimento di 8,4 miliardi di dollari. Sorge su un’area di circa 45 km ed è alimentato da due raffinerie che, conclusa la prima fase del progetto, lavoreranno circa 165 mila barili di petrolio al giorno. Comperj assorbirà circa trentamila addetti diretti e con l’indotto il numero salirà a duecentomila. La prima unità di raffinazione dovrebbe essere ultimata a metà 2015; la seconda dovrebbe essere operativa all’inizio del 2018.
Porto di Açu e zona industriale Il Superporto do Açu, a Sâo João da Barra (RJ), è uno dei principali progetti infrastrutturali dell’America Latina. Sviluppato con fondi privati provenienti dal Gruppo EBX (controllato dal finanziere Eike Batista) e con una banchina di 17 km, un’area di circa 90 km2 e una capacità stimata di 350 milioni di tonnellate l’anno, è in costruzione dal 2007 e dovrebbe essere operativo entro il 2013. Sarà utilizzato dalle piattaforme della Petrobras che, secondo stime di settore, produrranno nell’area l’85% degli idrocarburi estratti in Brasile. Açu potrà ricevere mbarcazioni di tipo VLCC e Chinamax. Gli investimenti sono finora pari a 2 miliardi di dollari; ulteriori 2,5 miliardi saranno stanziati nei prossimi anni.
Al momento più di 8.000 lavoratori sono impegnati per l’edificazione del porto che, una volta operativo, impiegherà più di 50 mila persone. Oltre ai centri di stoccaggio petrolifero, l’area ospiterà anche altre attività collegate: metallurgia, information technology, cemento e materiali da costruzione, con un volume di investimenti previsti nell’ordine di 50 miliardi di dollari.Nautica e cantieristicaNautica da diporto Rio de Janeiro è, insieme a San Paolo, uno dei principali poli di nautica da diporto del Brasile.
Nella fascia costiera che va da CaboFrio (RJ) fino a Itanhaèm (SP), si stima una concentrazione pari al 70% del mercato nautico brasiliano. Una posizione di rilievo è detenuta dalla “Marina Verolme”, localizzata ad Angrados Reis (RJ), con un’area di 360 mila m2. Cantieristica Il portafoglio ordini della cantieristica brasiliana è quinto al mondo per tonnellaggio complessivo e quarto nel segmento petroliere. Il Brasile è il quarto costruttore mondiale di piattaforme estrattive dopo Corea del Sud, Singapore e Cina e il secondo per la costruzione di piattaforme di produzione offshore (dopo la Corea del Sud).Secondo il Sindacato Nazionale dell’Industria della Costruzione e Riparazione Navale (Sinaval), le commesse
assegnate ai cantieri brasiliani per navi, piattaforme e componenti, si attestano a circa 12 miliardi di reais (circa 6,6 miliardi di dollari) e nel secondo trimestre 2011 erano in costruzione 278 unità per un totale di 6,24 milioni di tonnellate di stazza lorda. Il settore impiega direttamente oltre 62 mila persone, la maggior parte nello Stato di Rio de Janeiro (48%), seguito dallo Stato di Amazzonia (21,5%), da Rio Grande do Sul (10%) e da Pernambuco (9,2%). Entro il 2017, secondo stime del Sinaval, saranno creati in Brasile ulteriori 40 mila posti di lavoro diretti grazie al previsto aumento di attività nella cantieristica, con investimenti stimati intorno agli 8,7 miliardi di reais (4,4 miliardi di dollari) inclusi quelli nelle attività siderurgiche collegate.